martedì, settembre 18, 2007

lunedì, settembre 10, 2007

A day in Korea

Tra cinema e musica contemporanea.
Kim Ki-duk sforna un film ogni sei mesi.
Niente di strano. Intuizioni che non richiedono grandi budget ma quel misto di rigore e pazzia che gli consente di modellare storie ed immagini fino a farli diventare gioielli.
Più o meno rari. Più o meno preziosi.
"Soffio" lo è a tratti.
Una donna delusa, tradita e triste decide di regalare vita, amore ( e morte) ad un detenuto condannato alla pena capitale che tenta più volte il suicidio.
Una metafora angosciante e sofferta sulla tragicità dell'esistenza che viene ribadita da corpi e sguardi violentati e denudati. Ed è cinema che si fa teatro.


Intanto MiTo omaggia la musica contemporanea coreana. L'esecuzione è della London Sinfonietta. A parte qualche suggestione orientale per la vocalità della cantante coreana, siamo nel pieno della più canonica musica contemporanea di derivazione occidentale. Poca sperimentazione e poca fantasia. Ma il fascino di un oggetto strano che si costruisce davanti ai propri occhi rimane.


"Soffio"
Kim Ki-duk Voto : 6

Unsuk Chin
Teatro dal Verme Milano Voto : 6

martedì, settembre 04, 2007

Prova treno prova

Cosa viene fuori dalla follia del t9?

sabato, settembre 01, 2007

Saudade ?

Buoni ascolti. Buoni riferimenti musicali.
Da Adriana Calcanhotto al teatro canzone.
Ma sembrano compitini fatti senza regalare alcuna emozione.
Fredda, altera, presuntuosa. Banale. E una voce che si fa notare sopratutto quando non c'è.
 
Patrizia Laquidara in conerto
Voto : 4.5
Milano 31 agosto  Palasharp

lunedì, agosto 20, 2007

Bloggo anch'io

No tu no.
Ma perché?
Non hai nulla da dire. Sei inetto. Ti sei fermato e non hai più provato a correre.
Ho sognato.
Dormendo?
Ad occhi aperti. E poi bloggo di nuovo solo perchè voglio provare il mail to blogger. Postare mentre aspetto un treno, o al cinema, in un ingorgo stradale, nel mezzo di una noiosissima riunione. Fammi provare.
Ti annoierai anche di questo.
Vedrò.

martedì, dicembre 28, 2004

Propositi

Disegnare. Cantare.
Almeno provarci.
Teatro, cinema, lettura.
Sempre di più.
La prima maratona.
Chilometri sugli sci.
Vasche e terra rossa.
L’Argentina.
Gerusalemme, New York e l’Havana.
Il Giappone, l’India. Istanbul.
Cracovia e Perugia.
E S. Pietroburgo.
Le corde del violino e i tasti del vibrafono.
Accordi sulla chitarra.
Melodie al pianoforte.
Cene e chiacchiere.
Sperimentazioni.
Altri progetti.
Ancora nuove vite.
Sogni e utopie.
Politica.
Idee, interventi, manifestazioni.
Il coraggio.
Più della paura.
Più della delusione.
Il cuore
più di tutto il resto
E tutto in un anno.

lunedì, dicembre 27, 2004

I tentativi di Oblomov

C’è uno splendido sole in tutto il Ticino.
Ma a Campra si vede da lontano.
E la neve resiste su una pista che attraversa paesaggi da favola.
Cartoline invernali che incantano.
Mentre il freddo non dà tregua.
A fine gennaio il sole sarà più alto e le cartoline saranno ancora più belle.
E calde.
La neve si scioglierà in fretta. Dicono.
Prima di allora, per chi ama lo sci di fondo, saranno domeniche meno indolenti.

Recuperi

The Others
Un finale a sorpresa non salva un film che ha tutte le caratteristiche per farsi odiare da chi non ama le confezioni patinate e furbe.
Alejandro Amenabar voto : 4

Good bye Lenin
Un tenero filmetto. Se si ignorano alcune pretese sociologiche può anche far sorridere. A denti stretti.
Wolfang Becker Voto : 5

Il genio della truffa
Ma si è messo d’accordo con Steven Spielberg? Due film su due truffatori, e nello stesso anno. Difetti e pregi simili. Qui c’è meno moralismo. La storia è inverosimile e potrebbe essere vera. D’altra parte i personaggi non si disegnano con pennarelli su pezzi di cartone.
Ridley Scott voto : 5

Non ti muovere

La figlia, l’amante, la moglie. La vita intorno a lui.
Domande più o meno retoriche e banali sulla propria esistenza.
E comportamenti troppo scontati. Ancor peggio : cinematografici.
Perché Margaret Mazzantini l’ha scritto proprio per il marito, l’attore Sergio Castellitto.
E l’idea del film si percepisce pagina dopo pagina. Immagine dopo immagine. Dialogo dopo dialogo. Che sia ben scritto interessa molto poco.
Non è grande letteratura perché non c’è il pathos. Perché la sofferenza sembra un esercizio borghese e fasullo. Perché di luoghi comuni ce ne sono fino alla nausea.
E infine, neanche il film era una gran cosa.


Margaret Mazzantini
Non ti muovere voto 5

giovedì, dicembre 09, 2004

Ferro 3

E’ un piccolo film. Tenero ed intelligente.
E’ una favola. D’invenzioni ed emozioni.

Ferro 3 La casa vuota di Kim Ki-duk
Voto : 7