La figlia, l’amante, la moglie. La vita intorno a lui.
Domande più o meno retoriche e banali sulla propria esistenza.
E comportamenti troppo scontati. Ancor peggio : cinematografici.
Perché Margaret Mazzantini l’ha scritto proprio per il marito, l’attore Sergio Castellitto.
E l’idea del film si percepisce pagina dopo pagina. Immagine dopo immagine. Dialogo dopo dialogo. Che sia ben scritto interessa molto poco.
Non è grande letteratura perché non c’è il pathos. Perché la sofferenza sembra un esercizio borghese e fasullo. Perché di luoghi comuni ce ne sono fino alla nausea.
E infine, neanche il film era una gran cosa.
Margaret Mazzantini
Non ti muovere voto 5
lunedì, dicembre 27, 2004
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